L’anello contraccettivo ormonale, è un contraccettivo che si inserisce direttamente nella vagina (per questo è detto anche anello vaginale) ed è analogo alla pillola.

Costituito da un materiale anallergico, flessibile e trasparente, l’anello si adatta perfettamente nella vagina di tutte le donne. Poiché le quantità di ormoni rilasciate sono basse, l’anello vaginale viene considerato un contraccettivo ormonale a basso dosaggio, con efficacia paragonabile a quella delle pillole di ultima generazione.

Va inserito dalla donna stessa, tra il 1° e il 5° giorno del ciclo. Nei primi 7 giorni del primo ciclo di utilizzo si raccomanda l’uso di un altro metodo contraccettivo, come ad esempio il preservativo. L’anello va rimosso dopo 3 settimane di uso, lo stesso giorno della settimana in cui era stato inserito. Dopo 1 settimana d’interruzione va inserito un nuovo anello.

L’effetto anticoncezionale dura anche nella settimana d’intervallo.

Nel caso sia accidentalmente espulso, va lavato e immediatamente reinserito. È bene che l’anello non resti fuori dalla vagina per più di 3 ore.

Se usato correttamente, l’anello vaginale ha una sicurezza contraccettiva del 99% e a differenza della pillola, l’efficacia dell’anello rimane inalterata in caso di disturbi gastrointestinali (vomito e diarrea).

Esistono alcuni farmaci che possono interagire con l’anello contraccettivo, tra questi:

  • Alcuni medicinali usati per trattare l’epilessia (fenobarbital, fenitoina, primidone, carbamazepina);
  • Certi medicinali usati per il trattamento delle infezioni da HIV (ritonavir);
  • Alcuni medicinali per il trattamento di alcune infezioni batteriche (rifabutina, rifampicina, griseofulvina);
  • Preparazioni a base di piante medicinali contenenti Erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum).

È dunque opportuno, segnalare al medico l’eventuale uso concomitante di altri farmaci o la presenza di patologie specifiche come ad esempio, disturbi cardiovascolari o disfunzioni epatiche gravi.

Infine vi sono alcuni effetti collaterali relativamente diffusi, come: spotting, cefalea, nausea, tensione mammaria, vaginiti, dismenorrea, ritenzione idrica e aumento di peso.

Redazione Mettiche

Ultimo aggiornamento: 28 aprile 2020

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